CamminiAmo :
amiamoci fino ai denti
amiamoci fino ai denti
Ciao! siamo Barbara e Davide, siamo in Emilia Romagna ad Anzola Emilia (BO) e siamo Istruttori di Nordic Walking e FitWalking.
Abbiamo la campagna a 5 minuti a piedi da casa e una dotazione di bastoncini adatti e adattabili per tutti.
Anche per un'intera classe scolastica.
Ci piace insegnare a chi ha piacere e curiosità di provare e imparare.
Proponiamo lezioni individuali oppure per piccoli gruppi, senza limite di età.
Camminare fa bene a corpo, mente e spirito. In una parola: Rigenera
Barbara Canè _ Curriculum Formativo e sportivo
ISTRUTTORE SPECIALIZZATO di Nordic Walking certificato S.Na.Q. CONI 2° livello, titolo conseguito nel 2013 con formazione promossa da E.P.S. CNS Libertas.
ISTRUTTRICE di Fitwalking, titolo conseguito nel 2013 con la "Scuola del Cammino" asd.
ISTRUTTORE Winter Nordic Walking, titolo conseguito nel 2012 con la Scuola Italiana N.W. asd.
ISTRUTTORE esperto bastoncini "Curve" (una vera e propria "macchina di Leonardo"), dal 2012
ISTRUTTRICE di Nordic Walking, titolo conseguito nel 2011 con la Scuola Italiana N.W. asd (con specializzazioni in "Orienteering" + "Principi e uso del GPS")
Davide Zannoni _ Curriculum Formativo e sportivo
Operatore Olistico per il benessere, presso Scuola di massaggio Diabasi.
Operatore Shiatsu in formazione, presso Centro Studi Shiatsu "Nagaiki".
Ideatore del "Nordic & Walking Vitruviano": CamminiAmo a misura d'uomo.
Walking Leader (Conduttore di Gruppi di Cammino) da ottobre 2019.
Punto Informativo GIFT Bologna. Formazione completata nel mese di marzo 2016.
ISTRUTTORE SPECIALIZZATO di Nordic Walking certificato S.Na.Q. CONI 2° livello, titolo conseguito nel 2013 con l'E.P.S. Libertas.
FORMATORE di Nordic Walking, certificato S.Na.Q. CONI 2° livello, titolo conseguito nel 2013 presso la Scuola dello Sport CONI di Roma.
ISTRUTTORE di Fitwalking, titolo conseguito nel 2013 con la "Scuola del Cammino" asd.
MAESTRO di Nordic Walking, titolo conseguito nel 2013 con la Scuola Italiana N.W. asd.
ISTRUTTORE Winter Nordic Walking, titolo conseguito nel 2012 con la Scuola Italiana N.W. asd.
ISTRUTTORE esperto bastoncini Curve (una vera e propria "macchina di Leonardo), dal 2012.
ISTRUTTORE Nordic Walking CSI Ferrara, dal 2010.
ISTRUTTORE di Nordic Walking, titolo conseguito nel 2010 con la Scuola Italiana N.W. asd (con specializzazioni in "Orienteering" + "Principi e uso del GPS" + "Tecniche di allenamento e UKK 2KM Test"; "Analisi biomeccanica del cammino e rieducazione posturale").
Istruttore di nuoto con CSI Ferrara e Centro Nuoto Copparo dal 2007 al 2011.
Allenatore di pallavolo (1° grado) dal 1987 al 1990.
Laurea in Scienze dell'Educazione (2003-2007), presso UniFe.
Laurea Magistrale in Scienze della Comunicazione (2007-2012), presso UniBo.
Corso T.T.G. "Teorie e Tecniche nella Gestione dei Gruppi" [extracurricolare] presso UniFi (2006).
Partecipazione a 4 sessioni di T-group durante gli studi universitari ferraresi.
COSA OFFRIAMO
Teoria
Pratica
Dispensa didattica
Attestati di partecipazione
Manutenzione bastoncini nordic walking e trekking.
Trasformazione bastoncini.
Ampia disponibilità di materiali usati per praticare con "poca spesa e tanta resa".
Siamo disponibili a valutare proposte di collaborazione e richieste per presentazioni promozionali per la pratica del Nordic Walking in particolare e il Buon Cammino in generale.
Per contattarci, potete usare i riferimenti disponibili sulla pagina Contatti e a piè di pagina.
E' dal 2007 che camminiamo con i bastoncini, fra le piste ciclopedonali e i percorsi della campagna adiacente ai nostri paesi di origine. Fra il 2010 e il 2011 abbiamo conseguito la prima certificazione di Istruttori di Nordic Walking; nel 2013 abbiamo perfezionato il nostro percorso con la qualifica di Istruttore di Fitwalking e Istruttore Specializzato di Nordic Walking con il Centro Nazionale Sportivo Libertas.
Infine, dopo letture, studi, osservazioni e calcoli vari intorno all'Uomo Vitruviano e la Sezione Aurea, abbiamo maturato l'idea del "Nordic & Walking Vitruviano", applicandolo concretamente nelle attività da noi proposte.
Su queste basi ci siamo dilettati nello studio e verifica sperimentale di bastoncini (da nordic walking, e non solo) di varia foggia, materiali e altezza, spostando la nostra preferenza personale sui Curve italiani.
Per risolvere alcune problematiche di gonfiore alle mani durante le camminate "normali", naturali, cioè senza bastoncini, abbiamo inventato i "nocini", che abbiamo usato noi per primi e che poi abbiamo proposto e regalato ai nostri "corsisti di ogni età".
Nel mese di ottobre 2019 Davide ha frequentato il corso di Walking Leader a Crevalcore (BO).
Nel 2020 abbiamo rinnovato l'equipaggiamento di bastoncini telescopici per poter presentare/proporre il nordic walking a partire dall'ultimo anno della Scuola dell'Infanzia.
Nel 2022 abbiamo percorso il Cammino dell'Unione, ed è stata davvero una bella esperienza, che vi consigliamo, senza riserve.
Dal 2024 Davide ha iniziato un nuovo percorso formativo con la scuola di massaggio Diabasi per quanto riguarda il massaggio olistico "Terme & Spa" e con la Scuola Nagaiki per il corso triennale di Operatore Shiatsu.
Nel corso degli anni, abbiamo avuto modo di attivare varie collaborazioni, realizzando alcune iniziative a scopo benefico (CSI Ferrara; IBO Italia, www.iboitalia.org; AISMME a.p.s, www.aismme.org; Telethon, www.telethon.it) e abbiamo aderito ad alcuni progetti per promuovere il cammino come "attività primaria salvavita" e "primo farmaco" per la nostra salute (es. Parchi in Movimento, a Bologna ; Walk of Life ; 4 passi al Parco Urbano). Con il CONI Point di Ferrara abbiamo partecipato nel 2012 agli Educamp Straordinari e al Balloons Festival e nell'autunno abbiamo realizzato l'iniziativa "PERCORSI AGIbiLI - per una Scuola in Movimento", che ha coinvolto un centinaio di partecipanti fra docenti ferraresi di Educazione Fisica e "amici di bastoncini".
Dal 2012 abbiamo avuto l'opportunità di presentare il "Nordic@Scuola" in diversi istituti di ogni ordine e grado (Scuole Elementari di Dogato (FE); ITIP "Copernico" di Ferrara; IPSSAR "Orio Vergani" di Ferrara; Scuola Media "Ugo Foscolo" di Berra (FE); Scuole Medie "M.M. Boiardo" Ferrara; Scuole Medie "G. Pascoli" Anzola Emilia (BO); Isittuto Comprensivo "G. Mazzini" S. Agata Bolognese (BO); Liceo "Laura Bassi" Bologna; ITCS "Salvemini" Bologna), grazie alla fiducia ricevuta dagli insegnanti di Educazione Fisica delle classi che hanno aderito alla nostra proposta.
Nel 2015/2016 abbiamo collaborato con l'associazione Didì ad Astra Onlus di Anzola Emilia e Pol. MASI Casalecchio, per proporre il nordic walking nella programmazione sportiva del Progetto PRISMA, rivolto a bambini e adolescenti certificati DSA e autistici.
Dal 2016 al 2019 abbiamo collaborato con le Scuole Maestre Pie di Bologna per presentare il nordic walking alle classi Terze della Scuola Secondaria di Primo Grado.
Nell'autunno del 2020 abbiamo sperimentato la prima edizione di un corso online sul nordic walking, proposto a un gruppo di docenti di Educazione Fisica di Ferrara, al quale è seguita una sessione di "pratica ed esercizi" svolta presso il Parco Urbano di Ferrara.
Il primo paio di bastoncini deve essere telescopico (marca consigliata: Fizan), per provare, scoprire, sperimentare, variare, comprendere il nostro "punto nordic preferito".
Altezza del bastoncino consigiata in fase didattica: l'uscita del lacciolo dal bastoncino (senza tappino copripuntale) deve essere in corrispondenza del nostro punto ombelico.
Riferimento teorico da Sezione Aurea : circa il 62% della nostra altezza totale, scarpe incluse.
Misura consigliata per percorsi su asfalto o molto compatti: circa il 59/60% della nostra altezza, scarpe incluse (mediamente fino a 5 cm circa in meno rispetto alla misura didattica).
Misura consigliata per percorsi in campagna, erbosi o soffici (es. spiaggia): dipende dalla qualità del terreno e dalle nostre abilità come nordicatori: i bastoncini si possono alzare da 5 a 10 cm (64/65% della nostra altezza, scarpe incluse, fino al 67/68%.
Ogni differenza legata alle "altezze soggettive", alle competenze individuali e ai terreni percorsi richiamano l'utilità strategica di avere almeno un paio di bastoncini regolabili in altezza, proprio per avere margini di adattabilità (alla persona e al terreno)
Il riferimento "gomito a 90°" .
Corrisponde al 68/69% circa della nostra altezza totale, scarpe incluse ed è una "misura" presa inizialmente a prestito dal mondo dello sci come scorciatoia empirica: sulle piste da sci (discesa) ci muoviamo su un piano inclinato (in discesa) dove sci-voliamo su piste battute e ghiacciate, dove una leva lunga è (evidentemente) più comoda e funzionale per le varie manovre da eseguire, incluse le soste e le attese.
Anche nel trekking (cammino lento, escursionistico) si adotta questo riferimento generico, perchè favorisce una sensazione/percezione immediata di stabilità, e quindi di sicurezza e confidenza, riducendo l'incertezza procurata da un terreno "poco amichevole"
Questo "riferimento" è facile da illustrare e da immaginare (mentalizzare) ed è utile per "dare l'idea" in un primo approccio didattico per iniziare a camminare usando un paio di bastoncini (qualsiasi) in modo ritmato e coordinato:
Personalmente lo classifico come un'eredità obsoleta e inadeguata.
Il riferimento "gomito a 90°", a mio avviso per esperienza e studio (decennale), non può (più) essere quello che orienta i "primi passi" di un aspirante nordicatore, salvo che siano persone esperte di sci di fondo, fisicamente competenti e "molto sportive".
Il nordic walking, come lo sci di fondo da cui proviene, prevede l'uso dei bastoncini come leva propulsiva: una leva di spinta per promuovere un "modo di camminare" più ampio e dinamico, fino a portarlo ad intensità "sportive".
Problema: le nostre capacità globali di scoperta, adattamento, apprendimento e utilizzo competente di un paio di "leve per camminare", hanno bisogno di tempo e pratica per ogni accomodamento ed evoluzione dalla "fase principiante" a quella "evoluta", fino alla "fase esperta". E va anche considerato che ogni camminatore con i bastoncini ha proprie aspettative, esigenze, preferenze e aspirazioni.
Ecco perchè per imparare una nuova tecnica di movimento è necessario un corso base in abbinamento ad un bastoncini telescopici.
Nel trascorrere del tempo didattico (es. un Corso Base, un Re-Training, un Corso Avanzato) e del tempo di esperienza pratica individuale (uscite in autonomia oppure con un Istruttore) scopriremo l'altezza-bastoncino più adatta a noi (anche in base a forma e materiali dei bastoncini).
I bastoncini devono essere adattabili alla persona, e non il contrario, a pieno vantaggio della pratica, del piacere e del divertimento (fisico ed intellettuale) stando alla larga da fastidi per stress articolari.
Un bastoncino telescopico di buona qualità favorisce la progressione didattica e la corretta e completa acquisizione della tecnica corretta (adattata alla persona), l'adattamento psicofisico progressivo e i conseguenti aggiustamenti e variazioni di altezza sui bastoncini impiegati.
Il consolidamento della tecnica individuale, in linea generale e su varie tipologie di terreno, potrà suggerire l'adozione di bastoncini fissi (della "propria misura" consolidata dalla pratica) oppure "variabili" (cioè a telescopìa ridotta) che si potranno acquistare in tempi successivi (nuovi o usati, a seconda di preferenze e disponibilità).
In sintesi e chiusura : la misura "gomito a 90°" non deve (mai) orientare il primo acquisto di un paio di bastoncini fissi (cioè non regolabili), perchè rischia di impoverire la tecnica e di svantaggiare e demotivare il nordicatore principiante nella pratica in autonomia.
Può essere invece considerato con ottima approssimazione la misura massima teorica, quando il nordicatore è esperto e la tecnica esecutiva è ben padroneggiata (evitando sovraestensioni delle articolazioni pelviche).
Attenzione al riferimento di misura.
Con il gomito piegato a 90° rispetto al terreno, abbiamo due punti di riferimento di misura:
il primo è la punta articolare del gomito (linea inferiore dell'avambraccio);
il secondo è all'uscita del lacciolo del bastoncino, 5/7 cm più alto.
Il lacciolo/passamano, se regolabile (cioè con fiocchetto di regolazione), va "indossato come un guanto", con l'incavo pollice-indice in prossimità dell'asta ma senza compressioni, altrimenti ne risentono gesto e tecnica (fasi di "recupero" e "appoggio e spinta").
Il lacciolo/passamano con guantino a sgancio rapido (nostra preferenza: marca Fizan), deve avere la vestibilità migliore possibile. Se è leggermente comodo, si può indossare un guantino leggero (di cotone, pile o altro materiale) per migliorare aderenza e vestibilità.
Impugnature, laccioli/guantini e puntali si possono facilmente sostituire quando usurate o danneggiate (nostra preferenza: marca Fizan).
L'ampiezza del passo si adatta automaticamente e naturalmente al tipo di andatura che impostiamo nel nostro cammino, dalla passeggiata fino ad una qualsiasi camminata più intensa, per maggiore premura oppure per "pratica sportiva".
Importante, come linea guida generale, è seguire il proverbio "non fare mail il passo più lungo della gamba" : è un azzardo perchè comporta uno stress importante a carico di tutte le nostre articolazioni inferiori, inclusa quella coxo-femorale; in somma è una scelta che ci espone al rischio di disarmonia e infiammazioni e ci può condurre a "sgradevoli affetti collaterali".
Mi sono divertito a fare diversi esperimenti a varie andature e con un'ampia varietà di bastoncini ( nordic e trekking) e, incrociando l'esperienza con lo studio (Sezione Aurea), ho maturato quanto segue:
l'ampiezza massima del passo consigliata (misurata dal tallone del piede posteriore alla punta del piede anteriore) è pari al prodotto dell'altezza del nostro punto-ombelico per sin(72), cioè 0.955.
Questa "misura" corrisponde alla lunghezza del lato del pentagono inscritto nella circonferenza che rappresenta l'Uomo Vitruviano.
Questa ampiezza di passo è anche quella "naturale e automatica" quando si è in possesso di una buona tecnica esecutiva di nordic walking, unitamente all'impiego di un paio di bastoncini di altezza adatta a noi e al terreno percorso.
Consiglio di non eccedere da questa ampiezza di passo anche per la pratica del nordic walking su asfalto.
Metodo di valutazione empirico e diretto:
usando un dispositivo da polso di buona/ottima qualità che ci renda conto della distanza percorsa e del nuero dei passi impiegati, si divide la distanza percorsa (in metri) per il numero dei passi, ottenendo l'ampiezza media del nostro passo, da tallone a tallone, come nel disegno-schema dell'Uomo Vitruviano.
Il nordicatore che ci precede deve avere la schiena (o lo zaino) distante tanto quanto il nostro braccio distesso in avanti + la lunghezza del nostro bastoncino; questo per evitare che una scivolata all'indietro del suo bastoncino posteriore oppure una manovra bislacca e fuori controllo in fase di appoggio-spinta possa procurare un contatto pericoloso e inopportuno (es. un puntale scoperto può arrivare dovunque).
Il nordicatore che ci affianca deve avere il suo braccio più vicino a noi ad una distanza parti almeno al suo braccio disteso (la punta delle dita può toccare il nostro braccio); questo per evitare di incrociare i bastoncini in movimento, ma soprattutto per evitare di puntare il bastoncino sulla scarpa o la gamba del nostro vicino, e quindi per scongiurare ferimenti, inciampi e cadute "non accidentali".
Su asfalto: la scarpa migliore per nordic walking, a mio avviso, è di categoria "A3" oppure superiore: deve ammortizzare adeguatamente l'atterraggio del tallone con passo allungato e deve sostenere il nostro peso.
In campagna o terreno scosceso: la scarpa migliore è di categoria "A4" o superiore; di solito hanno una suola più robusta e sono maggiormente ammortizzanti. Meglio ancora se la tomaia è in Goretex (per isolamento da acqua e umidità esterna, e maggiore traspirazione).
Anche questo è un "parametro" importante", perchè se è vero che il nordic walking può essere "per tutti", è altrettanto vero che il "livello di impegno psicofisico" (volontario, intenzionale) che dà piacere, benessere e soddisfazione a ciascuno di noi è sostanzialmente individuale.
Ad oggi sono molto diffuse queste tre categorie o livelli di intensità::
Benessere: NW eseguito al 50/60% della Massima Frequenza Cardiaca (FC Max) del nordicatore.
Fitness: NW eseguito al 60/70% della FC Max del nordicatore.
Sport: NW eseguito al 70/80% della FC Max del nordicatore.
Le percentuali indicate sono, naturalmente, sempe indicative poichè le capacità prestazionali del nostro sistema "cuore-polmoni" dipendono da fattori quali l'età, il genere, la forma psicofisica e dalla nostra storia di traumi e patologie (es. diabete, ipertensione...) che camminano con noi...
Io avevo pensato anche a tre etichette "più italiane": NW Classico, NW Tonico, NW Sportivo.
Affinchè la pratica del nordic walking sia più efficace ed efficiente, e anche più bella ed estetica, quello che conta di più è che essa sia "più nordic possibile", cioè che il NW venga eseguito rispettando al meglio la tecnica che determina lo stile del NW, cioè ricalcando le movenze dello sciatore di fondo in tecnica classica.
Partendo dal livello "principiante" e in base a quanto ognuno di noi desidera migliorare, col tempo e l'applicazione assisteremo ad un progressivo miglioramento della confidenza all'uso dei bastoncini(coordinazione, ritmo, ampiezza di movimento, capacità di spinta) quindi un miglioramento della tecnica esecutiva e un miglioramento di ingaggio e rendimento dei tanto gruppi muscolari coinvolti.
Le variabili “Frequenza” (quantità di uscite NW in una settimana), “Intensità” (livello di impegno cardiopolmonare in ogni uscita NW), “Tempo” (la durata di ogni uscita NW) completano l'insieme di opzioni che concorrono nel poter inserire il NW nell'elenco delle attività sportive "complete" (ad es. come il nuoto).
La risultante globale e sistemica individuale sarà l'acquisizione delle nuove abilità e competenze psico-senso-motorie che ci permetteranno di eseguire un NW "nostro" e "su misura", cioè adattato alle nostre esigenze, desideri e preferenze (come, quando, dove, perchè, con chi).
Migliorando la nostra capacità e competenza di movimento, miglioreranno il nostro tono muscolare, la mobilità articolare e la flessibilità, migliorerà il nostro equilibrio (fisico e psichico), le nostre percezioni, il sottosistema metabolico, il sottosistema cardio-respiratorio, la nostra autostima.
Ogni uscita NW è accompagnata dall'utilizzo di alcuni accessori.
E' important imparare a sceglierli fra guantini, berretto/bandana/cappellino, zainetto, marsupio, scaldacollo, occhiali da sole, bussola, fischietto, gps, camel pack, k-way, ghette, coltellino multiuso, telefono, walkie-talkie, cartina geografica, cibo e bevande (es. acqua, frutta, cioccolata, barrette, un panino).
L’abbigliamento va adattato in base alla stagione, alle previsioni meteo, alla tipologia di camminata/escursione da intraprendere (es. tipologia di terreni attraversati), valutando anche la durata dell'uscita e l'eventuale variazione di altitudine (D+/D-).
Spesso è opportuno/consigliato avere al seguito un paio di scarpe "di riserva", da tenere nel bagagliaio dell'auto per cambiarsi al rientro, oppure da aggiungere alla dotazione-zaino se il cammino è articolato su più tappe, oppure come ricambio in caso di pioggia o fango.
Un paio di guanitni sottili in cotone o altro (es. protezioni anulari in neoprene oppure guantini invernali in pile leggero) aiuta a proteggere le mani da fastidiose vesciche o abrasioni sui punti di maggiore sfregamento (ripetuto ad ogni passo).
Per avere maggiore sensibilità con i bastoncini e con eventuali accessori personali come chiavi e cellulari/smartphone, consiglio di tagliare la sommità dei guantini sulle prime tre dita (pollice, indice medio)
Punto di applicazione della forza di spinta della mano sul lacciolo: intorno al 57% della nostra altezza (a riposo, in stazionamento eretto): corrisponde al Centro di massa Corporea, equivalente all'incirca alla "linea di cintura", oppure corrispondente al "punto cintura" in prossimità della vertebra S2.
Il puntale del bastoncino andrà in appoggio sul terreno in un punto compreso fra il centro del passo e la punta del piede posteriore, dipendentemente dalla nostra competenza tecnica e dalla lunghezza (ed eventuale curvatura) dei nostri bastoncini.
La lunghezzadel passo e l'ingaggio psicofisico dipenderanno dalle forze applicate (intenzionalmente) sui 4 arti, dalla misura dei bastoncini, dalla padronanza tecnica e dalla nostra mobilità.
I bastoncini "non dritti" (quindi che presentano varie tipologie di curvature), a parità di altezza si comportano "come se fossero dritti e più alti" di circa 7/10 cm; morale: si fa più fatica in fase di spinta.
Un facile esempio sono i bastoncini da sci per la discesa libera, lo slalom gigante e il Super-G: a parità di altezza rispetto a un bastoncino da NW tradizionale e sostituita l'impugnatura, le loro curvature richiedono un maggiore impegno al nordicatore in fase di spinta.
I bastoncini "Curve" (progetto italiano, Fulvio Chiocchetti) vanno usati mediamente al 56% della nostra altezza totale (scarpe incluse) e richiedono tempo, applicazione, perseveranza e pazienza autoeducarci e adattarci al nuovo "sistema di guida".
Il 56% della nostra altezza significa circa 10 cm in meno del "punto ombelico", oppure 20 cm in meno del "riferimento classico" (tabelle gomito 90°) per la nostra altezza.
L'immediata prossimità con il Centro di Massa Corporeo (57% della nostra altezza) unitamente alla forma unica e caratteristica, permettono di passare dalla fase di appoggio a quella di spinta senza soluzione di continuità, cioè senza tempo di transizione intermedio (per il ri-assetto del polso sui bastoncini tradizionali).
I bastoncini "Komperdell Ergo", in alluminio, a doppia curvatura e leggerisismo, vanno acquistati mediamente 10 cm al di sotto della misura lineare di nostro normale utilizzo: il 110 rende come un 120 tradizionale.
Se invece desideriamo un nuovo paio di bastoncini più sfidanti e impegnativi, vanno acquistati della medesima altezza dei lineari che usiamo normalmente.
La ditta svizzera "KV+" produce un'impugnatura speciale chiamata "Ergo": ha un piano inclinato e consente di praticare il NW a pari intensità riducendo l'altezza dei bastoncini di circa7 cm (tre pollici). Questa riduzione va a pieno vantaggio dell'articolazione scapolo-omerale perchè riduce fortemente il conflitto scapolo-omerale.
Il mio consiglio è di inserirla solo su bastoncini dritti.
Il massimo dell'efficacia sperimentale lo si ottiene modificando un paio di bastoncini telescopici per testare e verificare quanto qui descritto.
Inserendo l'impugnatura Ergo-KV+ su un paio di bastoncini fissi tradizionali, otteniamo di fatto un paio di bastoncini che ci impegnano "come se" fossero più alti di circa 7 cm (tre pollici)
Per quanto sopraelencato, i bastoncini con varie curvature e/o equipaggiati con impugnature a piano inclinato, ci permettono di ridurre l'altezza d'uso dei bastoncini (misurata al punto-lacciolo).
Questo permette di ridurre oppure risolvere completamente eventuali problemi articolari dovuti a infiammazione o compressione.
Viceversa, usando i "curvi" a pari altezza dei "dritti" in dotazione, si ha un impegno maggiore perchè i curvi "virtualizzano" da 7 a 20 cm in più.
E' necessario fare molta attenzione nelle scelte di acquisto e di utilizzo.
I bastoncini sono uno strumento che noi andiamo ad inserire all'interno di uno schema di movimento profondamente incorporato, assimilato e automatizzato.
Una parte di "adattamento al nuovo" dipende certamente da noi, ma l'adattamento principale è bene che sia disponibile direttamente sullo strumento stesso (bastoncini telescopici), esattamente come uno strumento a corde ha le chiavi di accordatura per consentire "qualsiasi siantonizzazione" desiderata/ricercata dal musicista.
Anche l'impugnatura, il guantino passamano e il puntale sono importanti per eseguire la "regolazione fine" utile all'esecuzione del nostro miglior NW possibile (inteso come soddisfacente per noi, non per gli altri).
Prima di acquistare un paio di bastoncini fissi di qualsiasi forma e materiale, fate tutte le prove possibili con l'aiuto di un amico nordicatore oppure con l'aiuto di un Istruttore (come il sottoscritto) che possa mettere a disposizione (es. noleggiare) quanto necessario per un periodo di pratica idoneo a orientare al meglio il futuro acquisto.
NORDIC WALKING : INTUIZIONI E IPOTESI FRA “SEZIONE AUREA”, CERCHIO E “UOMO VITRUVIANO”
FIGURE, APPUNTI, APOTEMA DA RAGGIO CERCHIO CIRCOSCRITTO
LATO ESAGONO E PENTAGONO
NUMERI FISSI
TRIANGOLO EQUILATERO
SENO E COSENO
L’efficacia di un esercizio fisico dipende dalla intensità, dalla durata e dalla regolarità con la quale viene svolto (F.I.T.), insieme ad un corretto atteggiamento posturale e all’utilizzo di attrezzi adeguati (per peso, lunghezza, flessibilità, bilanciamento…).
L’intensità impatta direttamente sulla frequenza cardiaca (e respiratoria) “di lavoro” per quell’esercizio.
Anche in una uscita di nordic walking, a qualsiasi intensità ci piaccia eseguirlo, è utile oppure importante (se non fondamentale, in caso di nw sportivo) conoscere e monitorare l’andamento della frequenza cardiaca.
Oggi esistono tantissimi dispositivi per marca, dimensioni e tecnologia : dal più classico orologio cardiofrequenzimetro con fascia toracica trasmittente, ai braccialetti tecnologici (smart band) con o senza GPS, fino agli orologi digitali multifunzione (Garmin e Suunto su tutti).
Anche questi strumenti hanno una loro utilità, perché ci permettono di sapere “cosa combiniamo”, a livello di impegno cardiaco, nel trascorrere del tempo di una determinata camminata nordica: in un parco pianeggiante oppure in riva al mare, in un percorso collinare oppure durante una camminata che prevede dislivelli importanti…
La variabilità di prezzi è consistente : oggi con poche decine di euro si può acquistare una smartband da polso con rilevatore GPS integrato, mentre servono da alcune centinaia fino a un migliaio di euro per i prodotti da polso top-gamma.
Per imparare si può sempre iniziare con “qualcosa di economico”. A spendere tanto siamo sempre in tempo, se diventa utile e necessario.
Per impostare in maniera corretta un “riferimento” di allenamento abbiamo bisogno di calcolare la FC MAX, cioè la nostra Frequenza Cardia massima, che può essere ricavata attraverso varie formule a secondo dell'utilizzo.
Le formule più conosciute sono quella di Hirofumi Tanaka, Karvonen e Cooper.
Formula di Tanaka:
208 – età x 0'7 = F.C. max
F.C. max x % di lavoro = F.C. lavoro
Esempio
208 – 40 x 0'7 = 180 max
180 x 80% = 144 bpm
Si lavora con % di frequenza cardiaca
Formula Cooper:
220 – 20 (età) = 200 (Fcmax) x 0,65% (Fcmax) = 130 bpm
Si lavora con % di frequenza cardiaca
Formula di Karvonen:
208 – età x 0,7 – F.C. a riposo = F.C.riseva x % lavoro + F.C. riposo
Si lavora con % di VO/2 max